Politeista, la religione cartaginese era molto vicina a quella dei Fenici. Tuttavia, va notato che a Cartagine c’erano due religioni: quella ufficiale dello stato, ma anche quelle delle credenze popolari. Oggetto di notevoli polemiche, in particolare a causa delle accuse mosse ai riti di sacrificio dei fanciulli, si deve sapere che la religione cartaginese fu, a partire dal IV secolo, fortemente “ellenizzata”, sotto l’influenza degli scambi tra Cartaginesi e Greci di Sicilia. In questo primo articolo vedremo quali erano le principali divinità presenti in questa religione

La mitologia di Cartagine, come abbiamo specificato sopra, è in gran parte ereditata da quella dei Fenici. La sua religione, nonostante una trascrizione in latino o in greco nelle fonti antiche, conserva nel corso della sua storia questo carattere profondamente semitico occidentale. Il pantheon, che ha un numero relativamente alto di divinità, è dominato da Ba’al-Hammon che è spesso accompagnato da Tanit, divinità della fertilità come consorte. Paredre significa che Tanit è associato a un dio più influente, Baal in questo caso. Ba’al e Tanit sono un’associazione specifica del Nord Africa perché, in Oriente, la consorte di Ba’al è diversa dalla divinità cartaginese. Infatti, in Oriente, è Astarte e non Tanit, che era la sua consorte. Astarte, anche se il suo culto è dimostrato nella religione cartaginese, sembra molto più cancellato e viene sostituito da Tanit come ciondolo di Ba’al.

Anath e Adon

Oltre alla coppia Ba’al-Tanit, altri dei hanno influenzato la vita religiosa di Cartagine. Anath, o Anat era la dea dell’amore e della guerra, era la sorella del dio Baal. Una bella ragazza, era nota per il suo vigore e la sua ferocia in battaglia. Questa divinità cartaginese fu adottata come protettrice dagli egizi al tempo del faraone Ramses II. Anath è meglio conosciuta per il suo ruolo nel mito della morte e risurrezione di Baal che vedremo in un prossimo articolo. Le rappresentazioni egiziane di Anath ci mostrano una dea nuda, in piedi su un leone e con in mano dei fiori. È importante notare che le dee Anath e Astarte saranno successivamente, sotto l’influenza ellenistica, fuse in un’unica divinità chiamata Atargatis. Adone era un altro dio influente. Uno dei momenti salienti di questo dio era la leggenda della sua morte. Questo dice che è una storia d’amore tra lui e la dea Astarte che ne è stata la causa. Questo si rivelò male perché questa dea era anche ambita dal dio degli inferi, il suo amante ufficiale. Quest’ultimo, sotto forma di cinghiale, attacca e uccide Adone. Il suo sangue che cade sulla terra darà poi i papaveri rossi ogni anno. Se questi tornano ogni anno, è perché Astarte è riuscita a riportare in vita Adonis ogni primavera.

Melqart: dio degli inferi

Melqart, figlio di Baal, era il re degli inferi, protettore dell’universo e simboleggiava il ciclo annuale della vegetazione. Era anche il dio della ricchezza, dell’industria e della navigazione. Era considerata l’immagine del Sole. Per onorarlo, ogni anno una fiamma eterna ardeva nel suo tempio, dalle fiamme si levò un’enorme pira da cui i sacerdoti lasciavano scappare un’aquila, simbolo dell’anno rinato. Melqart era anche conosciuto come Eshmun. I greci lo consideravano il mitico fondatore della dinastia macedone. Altro fatto importante, va notato che Melqart, proprio come Tanit acquisì in varie colonie il carattere di poliade. Poliade significa che la divinità è assegnata a una città e la protegge Tanit, ad esempio potrebbe essere considerata la poliade di Cartagine, mentre Melqart ha svolto questo ruolo in Gades. Troveremo anche questa idea di divinità poliade nel mondo greco con, ad esempio, Atena come poliade di Atene…


FONTI:

– Wikipedia

– www.cosmovisions.com

FONTE DELLA FOTOGRAFIA:

Wikipedia